
Titolo: Fenix e la chiave di Moses: Il torneo di Hun
Autore: M. E Loi
CE: Bookabook
Prezzo: 18.00 cartaceo, 6.99 ebook
Pagine: 375
Trama: Fenix, giovane figlia di Adham, per metà umana e per metà elfa, ha passato gli ultimi tre mesi della sua vita a Miriël, lontana da casa e da sua madre. Lì ha potuto frequentare i Giardini, la scuola elfica per eccellenza, e conoscere alcuni dei figli di Minhar che popolano Ethernity, la capitale degli elfi. I tre giorni di licenza a casa provano però Fenix nell’animo: è venuta a conoscenza di una triste verità riguardante suo padre e l’amicizia con Andrew ha preso un taglio decisamente inaspettato. Con il cuore in subbuglio, la Ragazza di Luna torna ai Giardini sempre più decisa a scoprire chi sia il suo tutore. La luminosa capitale degli elfi, però, sta per essere inghiottita da un’oscurità proveniente da un sanguinoso passato, e i Corvi, seguaci del crudele Tragokadon, si stanno adoperando per farle strada. Inoltre, le insidiose prove del Torneo di Hûn si avvicinano, e Fenix ha deciso di parteciparvi, sicura del supporto dei suoi amici. Ma se si sbagliasse? Perché nulla è ciò che sembra…

Recensione
Buongiorno Lovers,
Vi ho già parlato in un’altra recensione del libro “Fenix e la chiave di thuta “, oggi torniamo a farvi compagnia con il secondo volume della serie ” Fenix e la chiave di Moses: il torneo di Hun ” in collaborazione con la casa editrice Bookabook, che ringrazio per il libro in omaggio, e con l’autrice M E Loi.
La chiave di Moses, riprende la storia esattamente da dove l’avevano o lasciata con la chiave di Thuta, ossia con Fenix che fa ritorno a casa, in licenza per tre giorni, ma il ritorno a casa metterà Fenix davanti ad una verità che ha sempre cercato, portando con se nuove domande senza risposta, e Fenix non sa ancora una volta chi sia veramente.
Il ritorno ai Giardino segnerà per Fenix una nuova tappa nella sua vita, determinata più che mai a scoprire la verità sul conto di suo padre, Fenix dovrà fare affidamento sui suoi amici e su se stessa, riprendendo le lezioni e gli allenamenti in vista del prestigioso Torneo di Hun,un torneo a coppie che vede coinvolto maestro e allievo, in una competizione di tre prove pericolose che metteranno in difficolta i partecipanti e il loro speciale legame.
Ma il torneo non e l’unica cosa a cui Felix dovrà far fronte, sembra che tra le ombre e sulle strade di Ethernity sono molto gli osservatori interessati alla Ragazza di Luna, alcuni la vedono come un’evoluzione e integrazione tra le specie, mentre altri la considerano una minaccia al sangue puro di un vero elfo.
Ma la vera domande è . Chi e Fenix la ragazza di Luna e cosa nasconde il suo passato, perché tutti sono cosi interessati alla sua persona? Cosa c’e dietro a tutto questo mistero ?
Se Harry Potter sapeva che era il prescelto, Fenix non ha idea di chi sia, troppi sono i segreti tra le mura di Etherny, troppi filli vengono tirati e Fenix sembra una marionetta tra le mani di più burattinai con scoppi precisi.
“Fenix e la chiave di moses: il torneo di Hun ” presenta ancora una volta uno stile semplice, accattivante ma un po’ confusionario, con troppe sotto trame da seguire , con troppi personaggi che vogliono dire la loro e la mancanza dei pov, che può portare il lettore a creare confusione durante la lettura.
Per un libro che presenta quasi quattrocento pagine, i colpi di scena sono pochi e spesso vengono inseriti verso la fine, cosa che lo rende troppo lineare e un po’ piato, manca un po’ di azione e di sana caccia al mistero. Insomma dentro le mura di Ethernity c’e ne sono cosi tanti misteri che aspettano solo di essere scoperti, invece sembra che l’autrice voglia tenere Fenix più al oscuro possibile e mi sembra un ingiustizia perché il libro si chiama “Fenix e la chiave di moses” e non ” La banda colorata e la manipolazione di Fenix “.
Da un libro che al suo interno sembra un mix perfetto di “Il signore degli anelli “, “lo hobbit” e “Harry potter” ci si aspetterebbe un esplosione di azione, fughe, battaglie e cattivi da affrontare, invece abbiamo un ambiente magico si, ma troppo basato sulle lezioni e sul far niente.
In ogni caso il potenziale c’e, la storia pure, solo che manca l’effetto wow, quello che ti manda in tilt il cervello.